Che
la morte sarebbe passata ancora, lo sapevano tutti. La donna cantava tra le
vie, divertita dalla sua furia, contenta del suo risultato. Due vite in una
storia, forse tre o altre, altre ancora. Corpi stanchi messi sul suo tavolo,
anime e gioie di cui cibarsi nel suo vecchio capanno. Si diceva che ella
preparasse una gustosa dose d’ira nella sua sporca cucina e la iniettasse nelle
vene degli abitanti, che storditi diventavano suoi figli.
Forse
per questo le anime di Orostou si scaldavano presto e come i lupi digrignavano
se mancava loro il rispetto. A causa di quella sostanza, era quindi sottile il
passaggio alla rabbia, nutrita da un coraggio e da quel sentimento di sfida
generazionale. La valentia infatti, copriva il derma d’una robusta uniforme ed
una scatola scura diveniva l’animo, intoccabile e intangibile. I torti si
piegavano alle porte dell’orgoglio e divenivano sudditi al cospetto dell’io. Senza
dimenticanza il tempo scorreva, rammentando il nero scialbo degli imbuti, con
vigilanza giaceva nella memoria, lì nelle purpuree ramificazioni della persona.
Le
discendenze bollivano nel pozzo dell’offesa, e non vi era amnesia alcuna che
potesse in qualche modo cancellare i visi dell’ingiuria. Si ritrovavano così,
gli uomini del meraviglioso entroterra, come gli animali, a difendere il proprio
territorio qui inteso come la loro dignità. Ira, era dolce il suo sapore e
denso, lasciava dopo il primo istante la bocca un po’ più ruvida. Vendetta che
grande imbroglio lasciavi ai tuoi assaggiatori, ai tuoi ammiratori, che nel
dolce trovavano la durezza della tua essenza. Imbrogliati dal tuo aspetto
liscio, quasi fluido, per ritrovarsi poi con la tua materia attaccata al
palato. Cercavano di levarti via con la lingua, stancandola invano e dopo tale
lotta inutile non restava altro che l’acqua. Le risa della donna echeggiavano
in quelle misere strade; rideva la morte seduta a guardare il sipario,
combinavano le designate azioni i burattini dell’odio, dal cuore di legno.
Tratto
dal romanzo “Barbarìa” di Pierangela Massaiu, Sa babbaiola Edizioni, anno 2021
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